998 Alfio Garrotto Articoli
18 settembre, 2020

Tumore colon Retto, l'Aiom: screening fino a 74 anni

Nel 2019 sono stati 89.400 i pazienti affetti da tumori gastrointestinali. Per questo l'Aiom (Associazione italiana di oncologia medica) chiede che lo screening per il colon retto sia esteso fino all'età di 74 anni. Oggi infatti, con l'eccezione di alcune regioni, è garantito dal Servizio Sanitario Nazionale dai 50 ai 69 anni. La richiesta è arrivata nel corso  del convegno sulle prospettive terapeutiche “News in GI Oncology”[1], che si è svolto a Vicenza. I progressi nel trattamento di queste neoplasie sono in crescita mentre si sono registrate 2800 diagnosi in meno del tumore colorettale negli ultimi cinque anni: il calo può essere ascritto all’efficacia dei programmi di screening come la ricerca del sangue occulto nelle feci. Con questo tipo di forma di prevenzione si può infatti individuare in fase iniziale una sospetta lesione. L'esame del sangue occulto nelle feci[2] consiste nella ricerca, compiuta attraverso metodologie diverse, di tracce di sangue non visibili a occhio nudo in un piccolo campione di feci. Queste tracce possono essere dovute al sanguinamento di un polipo. In media, per ogni 100 persone che fanno l'esame, cinque risultano positive. Non tutte, però, avranno polipi: le tracce di sangue possono essere dovute per esempio a emorroidi o a piccole lesioni dovute alla stitichezza. 

Delle 89.400 persone colpite nel 2019 da un tumore gastrointestinale, 49.000  lo avevano localizzato nel colon retto, 14.300 nello stomaco, 13.500 nel pancreas e 12.600 nel fegato. «Il 65% dei pazienti colpiti da tumore del colon-retto è vivo a 5 anni dalla diagnosi – spiega Giordano Beretta, Presidente Nazionale AIOM e Responsabile dell’Oncologia Medica all’Humanitas Gavazzeni di Bergamo – Lo screening è in grado di individuare, oltre alla presenza di un tumore ogni 850 persone asintomatiche, anche adenomi, cioè polipi, potenzialmente in grado di trasformarsi in cancro ogni 150 individui analizzati. La loro rimozione prima della trasformazione in neoplasia consente una riduzione di nuovi casi di tumore negli anni seguenti. Per questo, è importante che il test sia esteso anche agli over 70. Così potremo salvare più vite». Come visto anche in precedenza rimangono notevoli differenze geografiche sia nella copertura di questa forma di prevenzione che nella sua adesione. Al Nord (92%) e nel centro Italia (95%) la copertura è ottimale mentre il Sud è sotto la soglia del 50%.

Ancora peggio nel Meridione sull'adesione  con una percentuale del 24% contro il 52% del Nord ed il 35% del centro. «Il tumore del colon-retto in Italia è la seconda neoplasia più frequente dopo quello della mammella – sottolinea Giuseppe Aprile, Direttore Dipartimento Oncologia Clinica Ospedale San Bortolo di Vicenza - In Veneto, nel 2019, sono stati diagnosticati 3.900 nuovi casi (2.100 uomini, 1.800 donne). Fra i fattori di rischio, ricordiamo gli stili di vita scorretti, in particolare il sovrappeso, la sedentarietà e un’alimentazione squilibrata e troppo ricca di grassi. La prevenzione primaria risulta fondamentale, così come riuscire ad ottenere l’eliminazione dei precursori e una diagnosi in stadio iniziale. Se individuiamo la neoplasia durante le prime fasi, possiamo intervenire tempestivamente e raggiungere i migliori risultati in termini di guarigione. Il 20% dei casi è scoperto tardi, quando sono già sviluppate metastasi. La prognosi di questi pazienti è migliorata sensibilmente negli ultimi anni, con una sopravvivenza di circa 30 mesi. Questi passi in avanti sono legati da una parte alle nuove conoscenze biologiche, dall’altra all’individuazione di particolari bersagli molecolari controllabili con terapie mirate».

L'Aiom ha dunque rivolto un preciso appello alle istituzioni affinché possano procedere in modo capillare all'estensione anagrafica dello screening, in particolare della ricerca del sangue occulto nelle feci. Nel 2017, sono stati 277.930 i cittadini con oltre 70 anni invitati allo screening colorettale (4,5% del totale). L’attività principale è stata svolta nel Lazio (125.026 invitati, pari al 45% del totale nazionale), Lombardia (69.221 invitati, 25%), Campania (41.831 invitati, 15%), Toscana (17.046 invitati, 6%) e Umbria (14.980 invitati, 5%). Nel Lazio e in Umbria, l’estensione dell’invito fino ai 74 anni è per fortuna sistematica.